venerdì 3 ottobre 2014

Pubblicazione "fai da te" in attesa di un editore - L'esperienza di un giovane autore: Andrea Micalone

Che cosa spinge un 23.enne ad autopubblicare la sua opera prima? Quali tappe ha previsto, dove vuole arrivare con un'operazione del genere? Per comprendere meglio come il fenomeno del self publishing sta coinvolgendo anche le generazioni più giovani di aspiranti scrittori, ho intervistato Andrea Micalone - autore de Le origini della notte, primo capitolo di una saga fantasy intitolata Il tramonto della Luna distribuito gratuitamente sulle principali piattaforme.

Mattia Bertoldi: Andrea, dicci: come sei arrivato all'idea di autoproduzione letteraria? Leggo nella tua biografia che hai già pubblicato una raccolta di racconti presso una casa editrice e sei stato finalista al Premio Urania, organizzato dalla Arnoldo Mondadori Editore...
Andrea Micalone: Ho iniziato col proporre il romanzo alle case editrici già parecchi mesi fa, ormai. Molti - tra cui importanti editori - mi hanno risposto con frasi incoraggianti, ma mi è anche stato detto che il fantasy è un genere che andava di moda alcuni anni fa, mentre ora fa fatica a causa di un mercato editoriale ormai saturo. La risposta, quindi, era sempre negativa.
Non mi sono comunque arreso e ho continuato a proporre il testo, ma con il tempo mi sono accorto che ciò che mi mancava era semplicemente un "nome". Come potevo distinguermi nel mare di novelli scrittori fantasy che infestano la nostra penisola? Ho quindi deciso di autopubblicarmi e distribuire il primo volume gratuitamente, probabilmente l'unico modo per uno scrittore emergente di farsi conoscere in tempi che non siano geologici.

MB: Una via, quella della distribuzione gratuita, che sembra rivelare una precisa strategia commerciale. Quali mosse prevedi, a livello di promozione e marketing?
AM: Per la promozione mi sto affidando molto alle reti sociali e ai blog letterari; per il momento mi ritengo più che soddisfatto, in futuro vedremo invece come evolveranno le cose. Non punto a nessun target, a nessun obiettivo specifico, se non quello di scrivere e raccontare le storie che amo.
Per quanto riguarda la scelta di offrire il primo volume gratis, ho notato che in molti hanno agito così ottenendo ottimi risultati. Il testo viene infatti scaricato in libertà e nel caso il lettore si appassioni, allora passerà ai romanzi seguenti che costano pochi euro (il secondo volume, I signori dei primordi, ne costa meno di quattro, NdR). Spero insomma che il primo libro faccia da traino ai volumi successivi.

MB: Hai previsto altre iniziative?
AM: In estate ho lanciato sulla pagina ufficiale del libro su Facebook un concorso estivo in cui ho messo in palio una copia gratuita del secondo volume. Inoltre ho inviato una copia digitale del testo a diverse persone, in attesa di alcune recensioni. Al contempo - e questa è forse la cosa più importante - ho continuato a studiare la trama del terzo volume e iniziato a scriverlo nel corso di quest'autunno.

MB: Uno dei principali ostacoli legati all'autoproduzione letteraria è data dalla difficoltà di individuare professionisti in grado di accompagnare l'autore verso la pubblicazione. Quanti e quali professionisti ti hanno aiutato in tal senso? Hai seguito qualche guida o i consigli di qualcuno in particolare, per rendere il tuo prodotto il più professionale possibile?
AM: Per la copertina non mi sono avvalso di nessun grafico. Con le mie (scarse) conoscenze informatiche ho cercato di creare una copertina semplice, ma funzionale e spero di esserci riuscito. Per fortuna ho potuto contare anche sull'aiuto della mia ragazza che, con un gusto estetico tipicamente femminile, mi ha portato a migliorare il mio lavoro.
Per il libro vero e proprio ho invece seguito un iter più professionale: inizialmente ho letto alcuni manuali di editing per partire da una mia bozza quantomeno decente, poi è stato mio padre a farmi notare refusi e alcune sviste puramente grammaticali. In seguito, mentre proponevo appunto il manoscritto ad alcune case editrici, sono entrato in contatto con un paio di editor professionisti che amichevolmente mi hanno dato parecchi consigli per migliorare il testo in maniera più approfondita e quindi sono arrivato ad un risultato che ho considerato pubblicabile.
Altro importante (e faticoso) lavoro è stata la creazione della mappa dell'ambientazione, scaricabile gratuitamente dal mio sito internet. Per quella ho usato un programma grafico di mappe geografiche e con cura meticolosa ho ricreato un mondo di fantasia che fosse quanto più possibile realistico sul piano scientifico.

MB: Alla luce del tuo percorso, come consideri l'autopubblicazione – una strada alternativa da prendere consapevolmente fin dall'inizio o un piano B da adottare solo in caso di rifiuti da parte degli editori, come forse è capitato a te?
AM: La considero una buona arma, soprattutto all'inizio. Penso infatti che una persona possa anche aver scritto il migliore libro del mondo, ma non è detto che questo basti per farsi notare da una casa editrice. Con l'autopubblicazione si può raggiungere invece da subito un discreto pubblico e questa, nel tempo, può diventare una possibilità in più per entrare nel difficile mondo dell'editoria. I diritti di un ebook autopubblicato, del resto, rimangono tutti all'autore del testo, quindi non vedo ragioni per precludersi questa possibilità.
Tentare l'autopubblicazione e, nel frattempo, avviare contatti con le case editrici non mi pare affatto sbagliato: gli editori migliori impiegano mesi (se non anni) a rispondere, quindi c'è tutto il tempo del mondo per fare entrambe le cose. In generale, comunque, io credo che non ci si debba fare troppe illusioni: se si vale davvero come scrittori, prima o poi qualcuno ci noterà - che sia un editore o direttamente il pubblico. Se invece nessuno ti nota, allora bisogna ammettersi candidamente che non si è capaci, o che si ha ancora tanto da imparare".

MB: Non a caso c'è chi ritiene le opere autopubblicate pura spazzatura. Cosa ne pensi? Come risponderesti a un'accusa del genere?
AM: Vero, autopubblicare un libro sul web è molto facile e ormai lo fa chiunque, per cui non nego sia facile incappare in qualcosa di brutto e mediocre. Ci sono però fatti che smentiscono queste malelingue. Ho letto la prima saga di Nocturnia di Stefano Lanciotti e ha una qualità molto elevata, nettamente superiore a tanti libri fantasy pubblicati da grandi editori. Sul mercato indie, d'altro canto, avviene una spontanea selezione naturale dove i veri romanzi spazzatura (chiunque li abbia pubblicati) spariscono rapidamente nel dimenticatoio. Nel mondo musicale l'autoproduzione è una realtà che esiste da sempre e, a parer mio, ormai crea vera musica di qualità, quindi non comprendo un tale scetticismo verso i romanzi "fatti in casa".

MB: Stai valutando la possibilità di autoprodurti anche in formato cartaceo, tramite servizi di print on demand (POD)?
AM: No, sinceramente non sono molto interessato a questa possibilità. L'autoproduzione in ebook sta al momento soddisfacendo le mie attese e la pubblicazione in cartaceo è solo un'ipotesi futura.

Ringrazio quindi Andrea Micalone per la chiacchierata; per chi fosse interessato alla sua opera, ecco il link al suo sito ufficiale e alla pagina Smashwords dalla quale è possibile scaricare il testo in formato PDF, EPUB e MOBI. Buona lettura!

venerdì 20 giugno 2014

I Flipack Mondadori e l'inseguimento al formato e-book

Lanciato a fine aprile ma diffusosi in maniera capillare solo negli ultimi giorni, il flipack di Mondadori è oggi una realtà nella maggior parte delle librerie italofone. In molti hanno definito questo nuovo tipo di libro (simile a un taccuino Moleskine, con rilegatura cucita) una "rivoluzione del formato cartaceo", ma in pochi ne hanno sottolineato la vicinanza al formato digitale. La scelta del colosso di Segrate è insomma un inseguimento all'e-book, un tentativo reso palese sin dalla prima immagine promozionale diffusa dal sito inmondadori.it. Analizziamola.




Compatto nel formato
Il sottotitolo tiene a sottolineare che "occupa solo un sesto dello spazio di un'edizione tradizionale", e lo stesso si può dire di un qualunque lettore e-book attualmente in commercio. Le misure del Flipback: 14 centimetri di larghezza per 9,5 di altezza, spessore al di sotto dei due centimetri. E ora ecco i dati del Kobo Mini, in vendita sempre nelle filiali Mondadori: 10x13 e un'altezza di un centimetro. 

Completo nei contenuti
Un'indicazione meno peregrina di quel che potrebbe sembrare, visto che le edizioni Flipback fanno subito pensare alla possibilità di riduzione del testo, tanto è diverso il formato (il volumetto si legge in verticale) e la qualità della carta (leggera e ultrafina, quasi trasparente). 

Con te, sempre
Sia le dimensioni, sia i titoli di lancio (tutti bestseller della casa di Segrate con nomi di punta come Fabio Volo, Luca Bianchini, Paolo Giordano e Margaret Mazzantini più gli autori di megaseller Dan Brown, John Grisham e Patrica Cornwell) mirano a un pubblico generalista che legge sul treno o sulla metropolitana. Professionisti e studenti che amano portare con sé un libro senza per questo rendere la propria borsa un macigno, insomma. Guarda caso, lo stesso concetto alla base degli e-book che (lo ricordiamo) permettono ai lettori di racchiudere una libreria di centinaia di titoli in pochi grammi. E a proposito di peso: un Flipback come La strada verso casa di Volo si aggira sui 124 grammi (a fronte dell'oltre mezzo chilo di un'edizione cartonata da 420 pagine), cioè lo stesso peso del già citato Kobo Mini.

Rivoluzionario nella forma
Introduce il nuovo approccio alla carta, con una lettura in verticale e la possibilità di leggere con una mano sola, sfogliando il libro con un semplice movimento del pollice. Qui la somiglianza al modello "e-book reader" è evidente, come sottolinea anche l'immagine.

Possiamo quindi affermare che il Flipback Mondadori è quanto di più simile vi sia sul mercato cartaceo all'esperienza data da un lettore e-book. A Segrate non si nascondono, e il direttore letterario Antonio Riccardi afferma che l'idea era proprio quella di avvicinare il nuovo prodotto a un e-reader qualsiasi. In tal ottica, anche la tanto dibattuta questione dei prezzi degli e-book assume un nuovo senso: la versione classica di La strada verso casa di Volo è disponibile oggi a un prezzo di copertina di 18 euro, in formato digitale sta sui 10 euro e il Flipack ne costa 12. Insomma, perché privarsi di un oggetto solido rispetto all'edizione digitale per due miseri euro?

L'iniziativa lanciata da Mondadori è senz'altro positiva e quasi sicuramente riscuoterà un buon successo, complice l'inizio della stagione estiva e delle vacanze scolastiche. E c'è di più: il lancio sul mercato di un prodotto del genere conferma non solo la diffusione del "concetto e-book" in Italia, ma anche la voglia di innovazione e di ibridizzazione carta-digitale che si è creata. Bisogna chiedersi: il Flipback sarebbe arrivato in Italia in queste settimane se non si fossero diffusi in maniera così capillari gli e-book reader? Forse no, visto che il brevetto olandese risale al 2009 e il lancio sul mercato britannico è datato 2011.

L'iniziativa è insomma da elogiare, perché porta la casa editrice di riferimento in Italia a sperimentare e a tentare una nuova via, senza sposare l'apocalittica visione manichea secondo la quale chi sposa il digitale abbandonerà di punto in bianco la carta. Mondadori è stata brava ad appropriarsi dei diritti di un prodotto innovativo e leggero, in grado di trasferire su carta i pregi del formato digitale. E sempre nel nome della ricerca di prodotti intermedi tra i due universi, sarebbe interessante osservare il medesimo processo nel senso inverso, magari (ipotizzo) attraverso la vendita di biglietti d'auguri con incluso un codice per scaricare sul cellulare un racconto o un romanzo breve a tema (legato quindi a un matrimonio, un compleanno...).

Il mercato è vergine, le possibilità ci sono. L'importante è saperle scovare, nella speranza che il digital divide si assotigli sempre di più.